giovedì 17 luglio 2014

Mirto

Ciao a tutti.
Non pubblicherò nulla di ciò che può riguardare il mio blog. Oggi volevo dedicare questo post al mio piccolo coniglietto Mirto che ieri mattina senza preavviso, mi ha lasciata.
Desidero far sapere a tutti, a tutti voi che mi seguite e mi leggete quanto splendido fosse il mio piccolino.
Abbiamo affrontato molte difficoltà insieme è mi ha dato tanto amore, come solo un animaletto può fare, amare incondizionatamente.
E' stato uno shock, nessuno se lo aspettava, stava benissimo ed era un piccolo principino. Ha lasciato un vuoto incolmabile. Soprattutto in me. Aveva solo 2 anni e in una notte gli angioletti del Ponte hanno deciso di chiamarlo a sè.

Mirto rimarrai sempre nel mio cuore, abbiamo percorso insieme un pezzetto della nostra vita. Breve ma intenso. Ti amerò sempre come tu hai amato me, con il tuo musino dolce e i tuoi occhietti sempre felici.


Buon viaggio sul Ponte dell'Arcobaleno piccolo mio... 

Con questo post, volevo anche cogliere l'opportunità dicendo STOP ALL'ABBANDONO. STOP ALLA VIVISEZIONE. Loro hanno un'anima come l'abbiamo noi. Provano dolore come lo proviamo noi. Hanno sentimenti come noi se non più forti e più sinceri. 

E vorrei aggiungere... Diffidate da chi non ama gli animali. 

Grazie.











"...Una fredda mattina di vento - era di marzo, ma non so dirvi esattamente quante primavere dopo - Moscardo sonnecchiava nella sua tana. Usciva di rado, ormai, poiché era freddoloso e non riusciva più a fiutare e correre bene come una volta. Nel dormiveglia faceva un sogno molto confuso - in cui c'erano la pioggia e l'odore dei fiori di sambuco - quando, destatosi, si accorse che c'era un coniglio acquattato accanto a lui, silenzioso: certo, un giovane venuto a chiedergli consiglio: veramente la sentinella non avrebbe dovuto lasciarlo passare senza chiedere prima. Non importa, pensò Moscardo. Alzò la testa e disse "Desideri parlarmi?" 
"Sì, è per questo che sono venuto" l'altro rispose. "Mi conosci, non è vero?" 
"Ma sì, certo" rispose Moscardo, sperando di riuscire a ricordare, di lì a poco, il suo nome. Poi vide che, nell'oscurità della tana, gli orecchi dello sconosciuto scintillavano di una tenue luce argentea.
"Sì, mio signore" disse allora. "Sì, ti conosco."
"Tu sei stanco" gli disse lo straniero "ma io posso fare qualcosa. Sono venuto a chiederti se vuoi entrare a far parte della mia Ausla. Saremmo lieti di averti con noi e a te piacerà, vedrai. Se sei pronto, possiamo andare adesso."... 
-- Richard Adams, La collina dei conigli (Watership Down)


Nessun commento:

Posta un commento